Femminicidio a Milano: Soncin resta in silenzio davanti al giudice
Un uomo accusato di omicidio a Milano si avvale della facoltà di non rispondere. Trovati coltelli nella sua abitazione.
A Milano, il silenzio di Marco Soncin, accusato del femminicidio di Elena Russo, ha suscitato ulteriore inquietudine. Davanti al giudice per le indagini preliminari, l'uomo ha infatti scelto di non rispondere alle domande, avvalendosi della facoltà di non parlare. Questo atteggiamento ha destato preoccupazione tra gli inquirenti, che stanno cercando di ricostruire il tragico evento avvenuto il 15 ottobre scorso.
Nella casa di Soncin, gli investigatori hanno rinvenuto altri coltelli, oltre a quello presumibilmente utilizzato per l'omicidio. Questo ritrovamento ha aggravato la posizione dell'accusato, già sospettato di premeditazione. Gli oggetti rinvenuti sono stati sequestrati per ulteriori analisi, nel tentativo di raccogliere prove decisive per delineare il quadro della vicenda.
Elena Russo, la vittima, era stata trovata priva di vita nella sua abitazione, con evidenti segni di violenza. Gli investigatori stanno cercando di comprendere il movente dietro questo brutale gesto, che ha sconvolto familiari e amici della donna. La comunità locale è rimasta sconvolta dall'accaduto, esprimendo solidarietà alla famiglia della vittima e chiedendo giustizia.
Il caso ha riacceso il dibattito sulla violenza di genere e sulla necessità di misure più efficaci per prevenire tali tragedie. Il silenzio di Soncin non fa che aumentare l'attesa per una svolta nelle indagini, mentre il suo legale non ha rilasciato dichiarazioni. Le autorità continuano il loro lavoro, nel tentativo di fare giustizia per Elena Russo e per tutte le vittime di violenza.
