Vucic nega coinvolgimento nel 'Sarajevo Safari'
Il presidente serbo Aleksandar Vucic respinge le accuse di partecipazione al controverso 'Sarajevo Safari'.
Aleksandar Vucic, presidente della Serbia, ha fermamente respinto ogni accusa di coinvolgimento nel presunto 'Sarajevo Safari', un evento inquietante che vede la caccia all'uomo durante il conflitto bosniaco. Le accuse, che hanno suscitato scalpore internazionale, suggeriscono che individui abbienti avrebbero pagato per partecipare a queste macabre spedizioni. Vucic, in una dichiarazione pubblica, ha definito tali accuse 'infamanti' e senza alcun fondamento, ribadendo la sua distanza da qualsiasi attività di questo genere.
La questione è emersa a seguito di un documentario che ha riportato alla luce eventi di decenni fa, sollevando dubbi e domande sull'operato di alcuni leader politici dell'epoca. Secondo quanto riportato, questi safari umani si sarebbero svolti nella capitale bosniaca durante gli anni '90, un periodo segnato da conflitti e tensioni etniche. Le autorità serbe, intanto, hanno espresso la loro intenzione di cooperare con le indagini per chiarire ogni eventuale ombra sulla vicenda.
Vucic ha sottolineato l'importanza di non cadere preda di speculazioni infondate che potrebbero danneggiare ulteriormente le relazioni nella regione balcanica, già delicate. Ha inoltre ribadito il suo impegno al dialogo e alla risoluzione pacifica delle controversie, un messaggio che si allinea con gli sforzi dell'Unione Europea di promuovere stabilità e cooperazione nei Balcani occidentali.
Mentre le indagini sul 'Sarajevo Safari' proseguono, il presidente serbo ha invitato tutti a concentrarsi su fatti concreti e a evitare conclusioni affrettate che potrebbero minare la fiducia reciproca. La comunità internazionale osserva attentamente la situazione, consapevole delle implicazioni che simili accuse potrebbero avere sul processo di riconciliazione in corso.
